Analisi sensoriale

Benvenuti nel progetto di formazione milk-ed. Qui troverete la formazione sull’analisi sensoriale. Si ricorda che è possibile scaricare il materiale e non dimenticatevi di fare l’autovalutazione all’inizio e alla fine del modulo.

La maggior parte dei consumatori sono interessati alla qualità dei prodotti lattiero-caseari che comprano; tale qualità viene di solito determinata attraverso i loro sensi, cioè mediante la valutazione sensoriale. Di questo i produttori lattiero-caseari dovrebbero tenerne altamente conto. È quindi consigliabile valutare sensorialmente ogni lotto di prodotti lattiero-caseari prima che vengano immessi sul mercato. E’ anche utile controllare di tanto in tanto la qualità dei prodotti caseari di altri produttori. Solo un tale confronto fornisce una buona base per valutare obiettivamente la qualità dei propri prodotti.

La valutazione sensoriale viene effettuata per vari scopi. Evidenziamo alcuni dei più importanti:

  • valutare le caratteristiche dei prodotti finiti;
  • controllare la qualità delle materie prime;
  • progettare e sviluppare nuovi prodotti;
  • monitorare l’influenza delle materie prime e degli additivi sulla qualità del prodotto;
  • controllare la durata di conservazione dei prodotti durante lo stoccaggio;
  • valutare i prodotti concorrenti.

Presentazione – Valutazione sensoriale dei prodotti lattero-caseari

Presentazione – Durata di conservazione e stoccaggio del latte e dei prodotti lattiero-caseari

Presentazione – Rese quantitative dei prodotti lattiero-caseari

Presentazione – Suggerimenti per fare prodotti lattiero-caseari

Aspetti Generali sulla valutazione sensoriale

La valutazione sensoriale è il modo più antico di controllare la qualità dei prodotti lattiero-caseari e comporta la valutazione delle loro caratteristiche utilizzando i cinque sensi fondamentali (vista, olfatto, gusto, tatto e udito). Le proprietà dei prodotti alimentari che vengono percepite dagli organi di senso vengono descritte con termini appropriati. Nella valutazione sensoriale, ci si concentra su ogni proprietà dell’alimento in esame nella seguente sequenza:

  • aspetto visivo a vista,
  • odore tramite l’olfatto,
  • consistenza al tatto,
  • suono con l’udito,
  • sapore con il gusto.

La corretta sequenza di valutazione

La prima considerazione è l’aspetto visivo del prodotto lattiero-caseario dato che questa rappresenta la prima informazione o il primo impatto con il prodotto. Le dimensioni, la forma, il colore, l’aspetto esteriore, ecc. vengono osservati e descritti dai valutatori utilizzando i termini appropriati concordati e specifici per ogni gruppo di prodotti lattiero-caseari. Alcuni esempi per descrivere un campione di un prodotto lattiero-caseario:

  • dimensione: troppo grande, troppo piccola, dimensione tipica, soddisfa ancora i requisiti;
  • forma: convessa, gonfia, troppo bassa, ben arrotondata, deformata;
  • colore: colore caratteristico, scolorito, striato, marmorizzato, non lucente, opaco;
  • aspetto della superficie: liscia, rugosa, incrinata, copertina danneggiata, ammuffita, ecc.

Segue poi una valutazione dell’odore del prodotto lattiero-caseario, che è determinato dalle sostanze volatili in esso contenute. I composti volatili sono rilevati dagli organi sensoriali nella cavità nasale. L’intensità dell’odore dipende dalla temperatura del campione, poiché più composti volatili vengono rilasciati a temperature più alte. Pertanto, quando si prepara il campione, si deve prendere in considerazione l’intervallo di temperatura dove normalmente viene consumato il prodotto lattiero-caseario in questione. L’odore viene descritto con i seguenti termini: caratteristico, intenso, insipido, repulsivo, debole, floreale, ammuffito, rancido, impuro, chimico, bruciato, acido, fruttato, di lievito, di miele, ecc.

Segue la consistenza del prodotto lattiero-caseario, che è definita dal tipo di cellule sensoriali, che sono più concentrate sulla punta delle dita, ma anche sulle gengive, sulla lingua e sul palato dove possono essere valutate solo con l’assaggio. La consistenza di un prodotto lattiero-caseario può essere descritta nei seguenti termini: morbida, dura, granulosa, liscia, appiccicosa, farinosa, pastosa, filante, friabile, fragile, grossolana, oleosa, ecc.

Il suono è una caratteristica che non viene valutata nella maggior parte dei prodotti caseari. Fanno eccezione la qualità wafery dei gelati e la croccantezza di vari additivi come crispies, noci, riso estruso, ecc. Questa caratteristica viene descritta con i seguenti termini: croccante, effervescente, scoppiettante, crepitante, non abbastanza pronunciato, ecc.

L’assaggio è la valutazione finale di un prodotto lattiero-caseario, poiché dobbiamo sapere con certezza che stiamo guardando un prodotto lattiero-caseario adatto al consumo, semplicemente usando i sensi elencati sopra. In caso di dubbio, non assaggiare il prodotto, perché potrebbe essere pericoloso per la salute.

Il gusto è la caratteristica più importante di qualsiasi prodotto lattiero-caseario e ha un’influenza decisiva sulla valutazione sensoriale. Noi percepiamo l’intensità dei seguenti sapori di base: dolce, acido, salato e amaro, così come il gusto elettrico, saponoso o metallico. Gli organi di senso per ciascuno dei sapori di base si trovano in tutta la cavità orale, ma sono concentrati in una parte specifica della lingua, come indicato nella figura seguente.

I termini comuni usati per descrivere il gusto sono: dolce, acido, fruttato, astringente, marcio, armonioso, piccante, pronunciato, lievitato, pungente, sciolto, sapido, bruciato, ecc.

Rappresentazione della valutazione sensoriale.

Caratteristica ORGANI DI SENSO
occhi naso lingua bocca dita,
bocca
orecchio
Aspetto esteriore X
odore X
gusto X
consistenza X X X
suono X

Condizioni di base per la valutazione sensoriale ufficiale

Una valutazione sensoriale obiettiva e quindi affidabile delle caratteristiche dei prodotti lattiero-caseari in questione può essere ottenuta se sono garantite le seguenti condizioni:

  • una sala di valutazione sensoriale
  • un pannello di valutazione sensoriale
  • quantità minime di campioni necessarie per la valutazione sensoriale,
  • corretta conservazione dei campioni,
  • campioni di prodotti lattiero-caseari adeguatamente preparati ed etichettati,
  • il rispetto di un ordine corretto dei campioni di prodotti lattiero-caseari per la valutazione sensoriale,
  • le schede di valutazione.

La valutazione del latte e dei prodotti lattiero-caseari è effettuata soltanto in locali adeguati, dotati di attrezzature appropriate e di condizioni climatiche adeguate. Il locale deve essere adeguatamente arredato e ben illuminato, avere pareti chiare color crema, una temperatura compresa tra 18 e 20 °C, un’umidità relativa del 60-70 %, una ventilazione adeguata oltre ad essere privo di odori estranei o intensi ed essere protetto dal rumore.

Il panel di valutazione è composto da esperti con una buona conoscenza della produzione lattiero-casearia che hanno anche esperienza nella valutazione sensoriale. I valutatori devono essere qualificati per valutare le caratteristiche sensoriali dei prodotti lattiero-caseari in modo obiettivo e affidabile e devono essere in grado di descriverle in modo adeguato e preciso.

Il panel di valutazione è composto da almeno 3 valutatori. Uno dei valutatori viene designato come presidente del panel di valutazione. Il panel di valutazione è responsabile unicamente della valutazione della qualità sensoriale dei prodotti lattiero-caseari secondo i criteri stabiliti nelle schede di valutazione. I valutatori assegnano un punteggio con un’approssimazione di 0,5 punti. Se la valutazione di un attributo sensoriale da parte dei singoli valutatori differisce di un solo punto, verso il basso o verso l’alto, si applica il valore medio determinato dal panel. Se la differenza tra i punteggi individuali è maggiore, essi devono ripetere la valutazione di quell’attributo.

Ogni membro della giuria scrive il suo voto sul foglio di valutazione e lo firma. I voti finali di tutti i membri della giuria per ogni campione sono sommati e divisi per il numero di valutatori. Questo dà la media e il punteggio finale dei campioni di latte e/o prodotti lattiero-caseari. Si possono valutare al massimo 50 campioni al giorno.

I valutatori non devono fumare, bere caffè o bevande alcoliche forti, o consumare cibi con un gusto pungente, 1-2 ore prima dell’inizio della valutazione. Non devono usare prodotti cosmetici intensi come dentifricio, collutorio, deodorante, profumo, dopobarba, ecc. prima dell’analisi sensoriale.

Per la valutazione delle caratteristiche sensoriali del latte e dei prodotti lattiero-caseari sono richieste le seguenti quantità minime di campioni o numero di unità di imballaggio:

  • latte pastorizzato: 2 unità di imballaggio
  • latte fermentato: 2 unità di imballaggio
  • panna dolce/acida: 2 unità di imballaggio
  • kaymak: 2 unità di imballaggio
  • burro crudo/fuso: 2 unità di imballaggio
  • formaggi (duri, semiduri, molli): 1 formaggio intero
  • formaggi freschi: 2 unità di imballaggio

Le condizioni di conservazione dei campioni di latte e di prodotti lattiero-caseari in attesa della valutazione sensoriale sono le seguenti:

  • latte pastorizzato e fermentato, panna, kaymak ad una temperatura da 4 a 8 °C;
  • burro crudo a una temperatura da 4 a 8 °C;
  • formaggi freschi ad una temperatura da 4 a 8 °C;
  • altri formaggi ad una temperatura da 4 a 10 °C;
  • altri prodotti lattiero-caseari alla temperatura indicata sulla dichiarazione.

La maggior parte dei prodotti lattiero-caseari sono valutati ad una temperatura compresa tra 16 e 18 °C; per il latte fermentato e le bevande a base di latte, si raccomanda una temperatura più bassa, da 11 a 13 °C.

I campioni di prodotti lattiero-caseari devono essere adeguatamente preparati ed etichettati, rimuovendo o coprendo prima tutte le etichette, contrassegni e dichiarazioni dalla confezione originale da cui i valutatori potrebbero determinare l’origine o il nome del produttore. Solo allora i campioni devono essere codificati. La lista dei codici è inaccessibile ai valutatori.

L’ordine corretto di valutazione significa che i valutatori ricevono per primi i campioni con sapori meno pronunciati e più miti da valutare, poiché valutare i prodotti piccanti all’inizio renderebbe difficile, se non impossibile, valutare i prodotti caseari con sapori meno pronunciati successivamente. Durante la valutazione, i valutatori hanno a disposizione acqua, pezzi di mela e pane bianco per neutralizzare il gusto in bocca.

Le schede di valutazione ufficiali sono parte integrante della valutazione sensoriale della qualità del latte e dei prodotti lattiero-caseari. Ogni attributo sensoriale di un prodotto lattiero-caseario è definito da un certo numero di punti. Quando si riscontrano singoli difetti, i punti vengono detratti. Un massimo di 20 punti può essere segnato per un singolo prodotto.

Gli attributi sensoriali del latte e dei prodotti lattiero-caseari sono determinati in base al numero di punti ottenuti. Sulla base della valutazione complessiva delle caratteristiche sensoriali, i prodotti sono classificati nelle seguenti classi di qualità:

Classe di qualità Numero di punti
Classe di qualità extra: 20.0 – 19.0 punti
Classe di qualità I: 18.9 – 17.0 punti
Classe di qualità II : 16.9 – 15.0 punti

Nelle valutazioni ufficiali possono essere assegnati ai prodotti esaminati i seguenti premi:
Da 19,0 a 20,0 punti = premio oro
Da 18,0 a 18,9 punti = premio d’argento
Da 17,0 a 17,9 punti = premio di bronzo

Per la valutazione sensoriale, possiamo utilizzare le schede di valutazione ufficiali dei prodotti lattiero-caseari. Di seguito sono riportati i criteri di valutazione e le schede di punteggio utilizzate nelle valutazioni ufficiali. Inoltre, vengono presentate le cause dei difetti più comuni per ogni gruppo di prodotti caseari.

Criteri di valutazione e griglia di punteggio per il LATTE PASTORIZZATO

Caratteristica Punteggio massimo Punti raggiunti Nota
aspetto 3
colore 2
odore 3
gusto 12
Totalee 20

Difetti Cause
Livelli di acido elevati Questo è un difetto molto comune, soprattutto in estate. Quando il livello di acidità è molto alto le proteine del latte che sono coagulate durante il trattamento termico subiscono un danno irreversibile. Questo difetto è causato da batteri lattici e batteri coliformi (Escherichia coli, Enterobacter aerogenes).
Cagliata dolce È causata dall’azione di microrganismi che secernono enzimi proteolitici che scompongono le proteine del latte. Il trattamento termico coagula le proteine danneggiate.
Latte rancido-piccante Questo è il risultato dell’azione delle lipasi o della presenza di microrganismi che secernono lipasi.
Filante o viscido Il latte è più viscoso e “tira i fili”. Questo è causato dai batteri che formano guaine o capsule.
Di colore anormale Il colore bluastro è dovuto all’azione di batteri del genere Chromobacter; la decolorazione rossastra è dovuta all’infezione di Serratia marcescens

Criteri di valutazione e sistema di punteggio per il LATTE FERMENTATO (prodotti a base di latte fermentato): latte acido, yogurt, yogurt greco, kefir senza additivi

Caratteristica Punteggio massimo Punti raggiunti Nota
aspetto 1
colore 1
consistenza 4
odore 2
gusto 12
Totalee 20

Difetti del latte fermentato (latte acido, yogurt)

Difetti Cause
separazione del siero di latte temperatura di trattamento termico del latte troppo bassa
contenuto di materia secca del latte troppo basso
temperatura di maturazione troppo alta
agitazione o movimento violento dello yogurt durante l’incubazione e la conservazione
acidità che sale troppo lentamente difetti del latte
presenza di sostanze inibitrici
colture starter vecchie o inattive
raffreddamento durante la maturazione
consistenza sottile e fluida temperatura di trattamento termico del latte troppo bassa
temperatura di maturazione troppo bassa
colture microbiologiche inattive
contenuto di materia secca del latte troppo basso
yogurt granuloso e grumoso acidificazione lenta
coltura starter troppo scarsa
acidificazione
inadeguata, sapore
aspro, acido, di
muffa, sporco
lavorazione del latte con un’alta contaminazione iniziale (pulizia inadeguata degli impianti di mungitura, latte raffreddato troppo lentamente, conservato troppo a lungo e/o conservato a temperature troppo alte)
aggiunta di cultura microbiologica vecchia e/o inattiva
prevalenza di microrganismi tecnologicamente dannosi
gusto sciolto ed insipido coltura microbiologica non caratteristica
temperatura di maturazione troppo bassa
gusto farinoso e grintoso troppo latte in polvere aggiunto
il latte in polvere aggiunto non si è sciolto completamente
acidità troppo alta tempo di maturazione troppo lungo
sovramaturazione e/o temperatura di conservazione
inacidimento successivo
periodo di maturazione troppo lungo
temperatura di maturazione e/o conservazione eccessiva
inacidimento successivo
troppo tenero, gusto non abbastanza acido interruzione prematura della maturazione
insufficiente cultura microbiologica acidificante
sapore o gusto di lievito contaminazione da lievito dall’aria e/o dalle superfici delle attrezzature di lavoro a causa di un’inadeguata pulizia e disinfezione delle attrezzature
uso di colture microbiologiche contaminate
durata di conservazione troppo breve contaminazione microbiologica dall’aria e/o dalla superficie delle attrezzature di lavoro
cultura microbiologica contaminata
la catena del freddo si è rotta in magazzino
temperatura di conservazione troppo alta
imballaggi contaminati microbiologicamente
imballaggio mal sigillato

YOGURT GRECO

Difetti Cause
separazione del siero di latte temperatura di trattamento termico del latte troppo bassa
drenaggio insufficiente
acidificazione successiva durante lo stoccaggio
l’acidità sale troppo lentamente difetti del latte o presenza di sostanze inibitrici
colture vecchie o inattive,
raffreddamento durante la maturazione
tempo troppo breve per la formazione di acido
consistenza sottile e dura temperatura troppo bassa del trattamento termico del latte
temperatura di incubazione troppo bassa
grasso insufficiente nel latte
culture inattive
breve durata di conservazione contaminazione attraverso utensili, attrezzature,aria
colture infette
rotture, stoccaggio in catena del freddo a temperature troppo elevate
imballaggi contaminati dal punto di vista microbiologico
imballaggio non ben sigillato
acidificazione inadeguata, sapore aspro, acido, di muffa, sporco lavorazione del latte con alta contaminazione iniziale (pulizia inadeguata degli impianti di mungitura)
latte raffreddato troppo lentamente
stoccaggio troppo lungo e stoccaggio a temperature troppo alte
vecchie culture inattive
acidità troppo alta tempo di incubazione troppo lungo
temperatura di conservazione troppo alta,
acidificazione dopo il confezionamento
sapore di lievito infestazione di lieviti dovuta a pulizia e disinfezione inadeguate delle attrezzature
uso di colture contaminate
contaminazione secondaria dall’aria

KEFIR

Difetti Cause
sovrafermentazione too many kefir grains added
yeast predominance in kefir grains
il kefir ha un sapore troppo acido troppi streptococchi nei grani di kefir
la fermentazione dovrebbe avvenire a temperature più basse
sapore non caratteristico, aceto, marcio, ecc. contaminazione con microrganismi indesiderati, muffe e coliformi
manutenzione igienica inadeguata e mancato risciacquo dei grani di kefir

Criteri di valutazione e griglia di punteggio per la PANNA DOLCE

Caratteristica Punteggio massimo Punti raggiunti Nota
aspetto 2
consistenza 3
colore 1
odore 2
gusto 12
Totale 20

PANNA DOLCE

Difetti Cause
aspetto disomogeneo contenuto di grassi troppo alto conservazione per troppo tempo
muffa sulla superficie del prodotto imballaggio mal sigillato, contaminato o danneggiato
un odore e un sapore ammuffito e indefinito trattamento termico inadeguato della crema
successiva contaminazione microbiologica della crema
eccessiva temperatura di conservazione della crema
un odore di muffa e un sapore di foraggio foraggio con odore inadeguato
foraggio contaminato
insilato rovinato

Criteri di valutazione e griglia di punteggio per PANNA ACIDA

Caratteristica Punteggio massimo Punti raggiunti Nota
aspetto 2
consistenza 4
colore 1
odore 3
gusto 10
Totale 20

PANNA ACIDA

Difetti Cause
aspetto disomogeneo il grasso si è separato dal latte acido
conservazione troppo lunga
gusto troppo acido fermentazione impropria della crema dovuta a un’aggiunta eccessiva di coltura microbiologica
temperatura troppo alta e/o durata troppo lunga della fermentazione
odore e sapore scarso, non sufficientemente aromatico rallentata l’attività dei microrganismi
coltura microbiologica insufficiente per la formazione di acido o di sapore
temperatura di fermentazione troppo bassa
fermentazione completata troppo rapidamente ed il livello di acidità richiesto della panna acida non è stato raggiunto
odore di muffa e sapore di foraggio foraggio con odore inadeguato
foraggio contaminato
insilato rovinato
muffa sulla superficie del prodotto -imballaggio mal sigillato, contaminato e/o danneggiato
odore e sapore ammuffito e indefinito trattamento termico inadeguato della crema
contaminazione microbiologica successiva della panna acida
temperatura di conservazione della panna acida troppo alta

Criteri di valutazione e griglia di punteggio per il KAYMAK

Caratteristica Punteggio massimo Punti raggiunti Nota
aspetto 2
consistenza 3
colore 2
odore 3
gusto 10
Totale 20

KAYMAK

Difetti Cause
aspetto disomogeneo drenaggio troppo lungo
prodotto non sufficientemente miscelato
gusto troppo acido fermentazione intensiva con produzione di acido lattico
prodotto non sufficientemente drenato
odore di muffa e sapore di foraggio la crema non è stata trattata correttamente perché il trattamento termico è stato effettuato ad una temperatura troppo bassa
preparazione imballaggio mal sigillato, contaminato e/o danneggiato
un odore e un sapore ammuffito e indefinito successiva contaminazione microbiologica
temperatura di conservazione troppo alta
gusto amaro degradazione delle proteine dovuta alla successiva contaminazione del prodotto da parte di microrganismi proteolitici
temperatura di conservazione troppo alta

Criteri di valutazione e griglia di punteggio per il BURRO CRUDO

Caratteristica Punteggio massimo Punti raggiunti Nota
aspetto 1
consistenza 2
colore 1
preparazione 4
odore 2
gusto 10
Totale 20

BURRO CRUDO

Difetti Cause
burro ammuffito infezione dall’ambiente
imballaggio inadeguatamente sigillato
gusto maltato infezione microbiologica con Lactococcus lactis spp. lactis biovar maltigene
contaminazione di latte o panna con batteriofagi
sapore di foraggio -foraggio inadeguato o rovinato
sapore di lievito contaminazione da lievito del latte o della panna
burro duro e friabile preparazione scorretta della crema per la zangolatura, che dipende in particolare dal foraggio, che influenza la composizione del grasso del latte in diversi periodi dell’anno

Criteri di valutazione e griglia di punteggio per il BURRO RISCALDATO o COTTO (GHEE BUTTER)

Caratteristica Punteggio massimo Punti raggiunti Nota
aspetto 2
consistenza 4
colore 2
odore 2
gusto 10
Totale 20

BURRO RISCALDATO o COTTO (GHEE BUTTER)

Difetti Cause
Sedimenti il burro riscaldato non è stato ben filtrato
fori nel filtro o nel panno di drenaggio troppo grandi
uno strato di liquido sul fondo del contenitore acqua non evaporata suficientemente
sapore di bruciato temperatura di surriscaldamento troppo alta

Assessment criteria and scoring grid for FORMAGGI DURI, SEMIDURI E MOLLI

Caratteristica Punteggio massimo Punti raggiunti Nota
aspetto 2
consistenza 2
Sezione trasversale /
occhiatura
3
colore 1
odore 2
gusto 10
Totale 20

Valutazione delle caratteristiche dei formaggi secondo i seguenti criteri e nel seguente ordine:

  • l’aspetto esterno del formaggio: il formaggio deve avere l’aspetto, le dimensioni corrette e la crosta tipica del tipo di formaggio da valutare;
  • il colore del formaggio: deve essere uniforme e caratteristico del tipo di formaggio da valutare;
  • consistenza: deve corrispondere al tipo di formaggio da valutare; può essere descritta come spalmabile, coesa, compatta, elastica;
  • sezione trasversale: si osserva che le occhiature del formaggio siano disposte correttamente, di dimensioni e forma adeguate per il tipo di formaggio;
  • odore del formaggio: l’odore deve essere caratteristico e pulito, senza odori estranei;
  • gusto: deve essere caratteristico del tipo di formaggio, senza alcun sapore estraneo, ed adeguatamente salato.

Difetti nella forma del formaggio: troppo basso, troppo alto, gonfiato, di forma irregolare, concavo, convesso, inclinato.

Difetti della crosta o della superficie del formaggio: spessa, sottile, ruvida, screpolata, anormale, secca, umida, oleosa, grassa, rugosa, screziata, ammuffita, troppo rosso spalmato, troppo poco rosso spalmato, troppo poco nobile, rivestimento danneggiato, muffa sotto il rivestimento o la pellicola, rosso spalmato sotto il rivestimento o la pellicola.

Difetti di colore del formaggio: incolore, bicolore, striato, screziato, marmorizzato, pallido, senza lucentezza.

Difetti di consistenza del formaggio: duro, sodo, grumoso, a grana grossa, friabile, granuloso, gessoso, friabile, duro, appiccicoso, elastico, liscio, morbido, pastoso, spalmabile, idrorepellente, spugnoso, a strati, irregolare, non abbastanza solido, ecc.

Difetti nella sezione trasversale del formaggio: nessuna occhiatura, pochi occhi, molti occhi, occhi piccoli, occhi muscolosi, occhi grandi, occhi strappati, occhi atipici, occhi distorti, occhi troppo fini, occhi distribuiti in modo non uniforme, crepe nella sezione trasversale, muffa sui bordi, muffa estranea, particelle estranee, ecc.

Difetti di odore: impuro, estraneo, atipico, sciolto, saponoso, marcio, ammoniacale,

Difetti di gusto: pungente, dolce, acido, amaro, astringente, metallico, chimico, sulfureo, rancido, sciolto, vuoto, bruciato, ammuffito, lievito, ecc.

Difetti Cause
gonfiore precoce del formaggio Infezione da batteri coliformi o lieviti
gonfiore tardivo del formaggio Infezione da batteri dell’acido butirrico, principalmente Clostridium butyricum, Clostridium tyrobutyricum
Difetti esterni
formaggio ammuffito muffe dei generi Penicillium e Aspergillus
formaggio scuro (nero) rancido Muffe di Monillia nigra e Cladosporium herbarum
lievito Torulopsis spp.
formaggio bianco rancido o marciume secco Muffa Oospora
crosta farinosa del formaggio Muffa di Penicillium brevicaule
macchie e chiazze marroni sulla crosta Stampo Penicillium casei
crosta gialla Muffa Aspergillus casei
Difetti della pasta
gessoso, friabile latte troppo acido per il formaggio
appiccicoso, compattato brusco calo della temperatura del latte nella caldaia
incrinato Pasta del formaggio troppo acida, % di calcio del latte troppo bassa per il formaggio, infezione da batteri dell’acido butirrico (gonfiore tardivo)
scagliato Inadeguata qualità microbiologica del latte, inadeguata igiene del lavoro e conseguente contaminazione del latte con batteri coliformi
Difetti di odore e sapore
acido Eccessiva acidità della pasta di formaggio dovuta a una gestione inadeguata del processo di trattamento della cagliata
gusto troppo salato Salatura eccessiva
amaro Eccessiva degradazione delle proteine in amminoacidi, come risultato di una quantità eccessiva di caglio aggiunto o della presenza di enzimi proteolitici

Criteri di valutazione e griglia di punteggio per FORMAGGI FRESCHI (CURDS) E SPREADS DI FORMAGGIO

Caratteristica Punteggio massimo Punti raggiunti Nota
aspetto 1
consistenza 4
colore 2
odore 3
gusto 10
Totale 20

FORMAGGI FRESCHI

Difetti Cause
siero di latte separato nell’imballaggio cagliata non sufficientemente sgocciolata prima del riempimento dell’imballaggio
muffa sulla superficie contaminazione microbiologica dall’aria o dalle superfici delle attrezzature di lavoro
imballaggio mal sigillato, contaminato e/o danneggiato
cagliata troppo acida fermentazione acida troppo lunga
fermentazione avvenuta a una temperatura troppo alta
sovradosaggio di cultura microbiologica
cagliata non aromatizzata e insufficientemente acida scarsa qualità del latte, sospetta presenza di sostanze inibitrici
scelta errata della coltura microbiologica
dose insufficiente di cultura microbiologica
temperatura troppo bassa e/o durata troppo breve della fermentazione
cagliata friabile fermentazione acida troppo intensa (temperatura troppo alta o durata troppo lunga)
troppo caglio aggiunto
riscaldamento della cagliata a una temperatura troppo alta
scolatura o pressatura della cagliata troppo a lungo
cagliata amara caglio inadeguato
troppo caglio aggiunto
contaminazione microbiologica con microrganismi proteolitici
stoccaggio improprio a temperature troppo alte
sapore di acido acetico (aceto) infezione microbiologica con lieviti e batteri acetici

MOZZARELLA

Difetti Cause
superficie viscida salamoia preparata in modo inadeguato (concentrazione di sale troppo bassa)
La struttura dura e compatta della pasta di formaggio acidificazione del coagulo
temperatura troppo bassa dei grani di formaggio prima di tirare
temperatura troppo bassa dell’acqua in cui si tira la cagliata
pasta al formaggio o scarsa filatura troppo acido alla cagliata
maturazione sottosiero troppo lunga
consistenza strappata della cagliata contaminazione microbiologica del latte crudo con microrganismi che formano gas
contaminazione successiva del prodotto con lieviti o coliformi

Formaggio fresco e bianco in salamoia

Difetti Cause
superficie viscida superficie non essiccata
conservazione del formaggio in un contenitore chiuso
sezione trasversale volpina grasso o additivi distribuiti in modo non uniforme
formaggio non abbastanza sodo troppo poco calcio solubile nel latte
grani di formaggio troppo grandi
lavorazione inadeguata dei grani di formaggio
pressatura insufficiente del formaggio sotto il suo peso
consistenza grossolana e friabile del formaggio eccessiva coagulazione e/o temperatura di lavorazione dei grani di formaggio
coagulazione e/o lavorazione dei grani di formaggio per un periodo troppo lungo
grani di formaggio sono troppo piccoli
pressatura troppo lunga e/o troppo intensa della cagliata
eccessiva aggiunta di sale
acidità troppo bassa periodo di maturazione troppo breve prima della coagulazione
temperatura di maturazione del latte troppo bassa prima della coagulazione
aggiunta insufficiente di coltura microbiologica
cultura microbiologica inattiva
acidità troppo alta periodo troppo lungo di maturazione del latte prima della coagulazione
temperatura di maturazione del latte troppo alta prima della coagulazione
troppa cultura microbiologica aggiunta
temperatura di pressatura del formaggio troppo alta
formaggio finemente snocciolato o strappato infezione da microrganismi coliformi
sapore impuro e odore di stalla conservazione del latte crudo in condizioni inadeguate
prevalenza di microrganismi tecnologicamente dannosi

Il latte e i prodotti lattiero-caseari sono soggetti a molti fattori alteranti e/o nocivi, soprattutto dovuti all’azione microbiologica spontanea. Tale azione porta al deterioramento prematuro di questo gruppo di alimenti, a volte fino al punto di mettere in pericolo la salute dei consumatori.

Il modo più efficace per prevenire la contaminazione da microrganismi è quello di praticare una buona igiene professionale, che comprende l’igiene personale, la pulizia degli utensili utilizzati nonchè la pulizia delle aree di produzione e conservazione dei prodotti finiti.

Si consiglia di indossare guanti protettivi monouso durante le fasi finali della produzione come piegatura dei formaggi a stampo, canalizzazione, taglio e confezionamento dei formaggi, confezionamento del burro crudo, piegatura della cagliata, riempimento nelle unità di confezionamento, ecc.

Quando si riempiono e si confezionano manualmente i prodotti lattiero-caseari, si consiglia di indossare, oltre ai guanti monouso, maschere protettive per il naso e la bocca, soprattutto in caso di raffreddore.

È consigliabile inoltre:
conoscere le proprietà del latte e del prodotto lattiero-caseario trattato;
leggere attentamente le istruzioni per la preparazione del prodotto scelto;
preparare gli strumenti di lavoro necessari;
iniziare la preparazione del formaggio o latticino seguendo scrupolosamente tutti i passaggi previsti nelle istruzioni;
utilizzare un termometro ed un orologio.

Il latte e la maggior parte dei prodotti lattiero-caseari sono alimenti microbiologicamente sensibili, quindi le irregolarità nel trasporto e nello stoccaggio, specialmente le deviazioni dalla temperatura raccomandata, possono influenzare la loro integrità e/o le loro caratteristiche sensoriali.

Queste alterazioni possono accadere con maggiori probabilità nei mesi estivi.

Quando si acquistano latte e prodotti lattiero-caseari, bisogna sempre utilizzare sacchetti refrigerati.

I prodotti lattiero-caseari acquistati devono essere immediatamente trasferiti in un frigorifero dove possono essere conservati ad una temperatura compresa tra 4 e 6 °C: in queste condizioni, i prodotti dureranno fino alla data stampata sulla confezione, a condizione, naturalmente, che siano sigillati nella loro confezione originale. Dopo l’apertura, i microrganismi dell’aria si depositano nel latte e nei prodotti lattiero-caseari provocandone un rapido deterioramento.

Alcune raccomandazioni utili:

  1. Fate un piano di consumo settimanale/mensile per ogni singolo prodotto lattiero-caseario consumato nella vostra famiglia.
  2. Scegliere la dimensione appropriata delle confezioni di latticini per utilizzarle rapidamente una volta aperte.
  3. Non comprare latticini in offerta solo perché sono più economici.
  4. Controllare sempre la data di scadenza e cercare le confezioni di latticini che scadranno più tardi, in modo da essere sicuri di consumare il prodotto nel frattempo.
  5. Controllare regolarmente le scorte di latticini nel frigorifero e usare il principio FI-FO (first in – first out), che significa usare prima i prodotti con la durata di conservazione più breve.
  6. Usare una pellicola trasparente per proteggere i formaggi ed il burro crudo.
  7. Se non usate tutto il prodotto lattiero-caseario, potete trasferirlo in un contenitore più piccolo chesia pulito e che fornisca una buona tenuta.
  8. Conservate il latte Uperizzato (UHT), etichettato come LATTE A LUNGA CONSERVAZIONE, a temperatura ambiente.
  9. Pulire regolarmente il frigorifero e rimuovere eventuali depositi di ghiaccio che possono provocare malfunzionamenti e/o contaminazioni.

I seguenti coefficienti sono utilizzati per convertire le quantità di prodotti lattiero-caseari che possono essere ottenuti dal latte:

1 litro di latte = 1,03 kg di latte;

1 kg di burro = 22,50 litri di latte;

1 kg di panna = da 8 a 10 litri di latte (usando il calcolo: 26,30 kg di latte x % di grasso di latte nella panna)/100;

1 kg di formaggio = 10 kg di latte di vacca;

1 kg di formaggio di pecora = 6 kg di latte di pecora;

1 kg di formaggio di capra = 12 kg di latte di capra;

1 kg di cagliata = 8 kg di latte;

1 kg di altri prodotti caseari (yogurt, latte acido) = 1 kg di latte;